13. Il video di Bl'isteria



(video non ufficiale di Bl'isteria,
creato da Martina)

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12. Il video di Un giorno (unoffical #2)




(secondo video non ufficiale di Un giorno,
creato da Martina)

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TuCheSeiMani


11. Parole accordate: Seduta nel mezzo di due cuori gentili



09 - Seduta nel mezzo di due cuori gentili by tuchesei



voce: Martina Campi
piano: Mario Sboarina

 
arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)


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Il brano Seduta nel mezzo di due cuori gentili di Tu che sei (Martina Campi e Mario Sboarina) è protetto da una licenza 



e le parole:


Seduta nel mezzo di due cuori gentili

le ho sognate, nei colori
sotto l'acqua, le ho sognate
disperse come bottiglie

assonnate come gatti
sogni di luce e di blu



forbici come mucche
forbici come mucche
forbici come mucche
distese sui prati



Musicians are cowards*!





*
un verso di:
The triumph of our tired eyes
A Silver Mt. Zion






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10. Parole accordate: Una sera




08 - Una sera by tuchesei



voce e basso: Martina Campi
piano: Mario Sboarina

 
arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)


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e le parole:

Una sera


S'infrangono le mani come finestre
così, tutte le più piccole parti, ora come dubbi
e sospetti dispersi per la via, assumono i colori del tramonto:

si lasciano diversamente interpretare, e mai più
raccogliere.


Sono immagine senza mani
le mani che non sono più
le mie mani qualcos’altro


Come in sogno: un rumore sbuffa
a dissolvere, liquefare fumi sospesi
come una sera che pende
sulle case antiche, e l’ombra qualcos’altro.





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09. Parole accordate: In telaio



07 - In telaio by tuchesei


voce: Martina Campi
piano: Mario Sboarina

 
arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)


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e le parole:

In telaio


Le incrinature della voce traspongono
immagini e ricami. Aspetto.

Incertezze confuse tramano
deserti e insolazioni, come ragnatele
che crescono sotterranee, giacobine.

Insetti bramano carezze e c’è solo
la purezza.






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08. Parole accordate: Dorare



06 - Dorare by tuchesei



voce e chitarra: Martina Campi
piano e organo: Mario Sboarina
tromba: Thierry Tsafack


arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)


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e le parole:

Dorare

I (da: Notturna, per la mattina dopo)

a dividere il divano,
a guardare il sonno


Dicono gl'interni del
trascorrere del tempo

tutte quelle ore
tutto quel dorare
*

e le lampade alogene
dei salotti


Sottosopra per un desiderio
o più
un soffietto sottile, un occhiolino,
sottobicchiere.

Le lampade alogene
dei salotti
ronzano all'unisono.



II. (Tutto per la stanza)

Le cose, che si muovono
e cambiano, allo sguardo
(che neanche loro ne sanno dire)

Ma come posso, io, ignorare il movimento

O tanta tenerezza
e quello che raccolgono i ricordi:
tutto sparso per la stanza

proprio così, come l’ho lasciato.


Le cose, che in molti modi si lasciano toccare.



III. (Aria)


Come certi tuffi siano sordi
e come certe giornate non finiscono mai

nel silenzio tutto s’allarga
nel silenzio
la notte respinge

Nelle stanze curiamo
bicchieri vuoti
        sui tavolini
le luci dello standby.



IV. (Mie)

nell'aria ferma immagine di chiesa rarefatta,
oltre la piazza e gli oleandri in fiore
disturbi e silenzi s'accoltellano in fitte d'occhi,
nebolose e rosse ferme sottili
le carezze accaldano carenze vocianti
ore notturne digiune cave



V. (Antichità)

ricami soffici adagiando antichità e mobili
pregiati a notte
occultano usure e cavità dannose

altre voci e facce più o meno conosciute si radunano in cerchi d'imbarazzi e crudité,
leggerezze scomposte goffaggini comicità e disimpegni generici poi ripresi, da memorie molto più educate di noi alla rifrazione

le mattonelle del pavimento sono opache e ruvide, senza luce senza lucentezza e in scomoda discesa, a risalire

fuori le auto coi vecchi stanno ad aspettare, sotto il sole delle vie sconosciute, disciolte e deserte




*
Questi due versi mi sono arrivati da g a m





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07. Parole accordate: Molliche





05 - Molliche by tuchesei


voce: Martina Campi
piano: Mario Sboarina

 
arrangiamenti: Mario Sboarina

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e le parole:

Molliche


silenziosa la stanchezza si stacca a pezzetti
molliche consumate lente e molli che vengono e vanno
poi per terra
lente e molli le notti che rinunciano al paese
rivedono secoli d'aria secchi pieni d'aria
vincoli e devozioni




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06. Parole accordate: Ed era







04 - Ed era by tuchesei


voce: Martina Campi
piano: Mario Sboarina


arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
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e le parole:

Ed era

I.

Sono mano sui bordi e spazi aperti,
solchi nei granai.
Sono sonno untuoso e piano. Sono
ornamenti, affissioni, scoperte.
E poi nuvole che si muovono.

I rumori proteggono.

Agitazioni e percosse.
Corpi accampati,
ammaccati equilibristi al sole.
Ritagli di giornale, mappe
che s’incontrano a mezz’aria.
 

Ci si domanda cosa e come e quando.
Ci si domanda perché.
Il perché le maree, le inondazioni, gli sfaldamenti.
Le persone svengono sotto il sole,
o tra le mura spesse, strette nel caldo
degli appartamenti.

Carni soffici, soffi d’attese,
estati. Alcune notizie, quando
non arrivano.
Sono gradini emersi.
Pomeriggi assopiti,
appositi portariviste, sfogliate
architetture oniriche.


II.

Nella luce grigia del mattino,
i vasi stanno tutti affiancati in fila.
Le persone camminano
su tetti muschiati e ci sono
bambini sbiaditi, che giocano
a tennis contro il muro.
Le terrazze sono coperte di
edera e altra erba aggressiva
e densa.
I tavolini sgambettano
nelle cucine in penombra.
Qualcosa riempie la gola agli arrivi.

L’aria porta aria che toglie,
smarrita sui marciapiedi.

Essere l’aria del mattino.






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05. Parole accordate: Bl'isteria




voce: Martina Campi
organo: Mario Sboarina


arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
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(video di Martina)


e le parole:

Bl'isteria



I.

A perdere dalla pelle viva carne al vento
sul marciapiede cammino

in brandelli
-incostanza
-(in)compensazione

A mani e braccia che si abbandonano
in pelle malata che è
e che senza ossigeno tuttavia brucia

ossigeno. Né rimedi né fiori
,limoni che soffrono l'aria
-il clima continentale- dell'abbandono,
si sfoglia svogliata a quaderni
più intere piantagioni di tabacco.




II.

Nelle stanze lunghe e strette fumose
degli alberghi, angoli ingialliti
--negli ultimi vent'anni- decaduti
blister vuoti accartocciati urlano
gl'incubi di non più centrate abitudini
all'esperienza corporea dell'abbandono

I muscoli, anch'essi dedicati al più semplice
sbilanciamento della rigidezza
o forme, trapezi oscillanti
i minuti d'avanzo: affatto portatori
di mobilità, di scelta. E la precisione della
professionalità, della

correttezza: non ancora appiana
divergenze d'amore sensibili al tatto.




III.

Si parla la lingua delle scienze. Si parla di cose concetti oramai noti ai più seppure non ben definiti nello spazio, che ci contiene proprio adesso.
E diverse patologie, tipologie, trattamenti e clienti e io che sono, io che sento.

Seduti, siamo in trasferta, siamo qui con un'anima indolenzita.
Le fasi sono fasi lunari.

Aggrappati alle inferriate come un ragno che non conosce amore, né abbandono. La mia soffice rete. La tua notte lunga, qui fuori, qui fuori appena appena. Appena. Strisciamo zampette nere pelose sul calcestruzzo: raccolgo denti, caduti come briciole dal secondo piano. Briciole come pietre.
Il mio pezzo di dente. Il tuo calcedonio nastrato.

Depositi di neve. A elencare caratteristiche. Depositi di neve: bianca. Bianca. La bianca soffice che respira. Tu che sei, tu che senti.
Nel più feroce e doloroso silenzio. Aprite! Aprite? Qualcuno





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04. Parole accordate: Come


02 - Come by tuchesei





voce: Martina Campi
piano: Mario Sboarina

violino: sofie (http://www.freesound.org/usersViewSingle.php?id=926, protetto da licenza Creative Commons)

arrangiamenti: Mario Sboarina


parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)


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Il brano Come di Tu che sei (Martina Campi e Mario Sboarina) è protetto da una licenza 



e le parole:

Come

le pieghe che ammiri
sul tavolo della cucina
tra le luminose e le coraggiose
sono come mani
immobili sui corpi immobili
prima del sole e dei riflessi
prima dell’acqua

i gradini a scendere
sciogliere i gradi della città che attraversano
le grida nella piazza
ultime dalla festa
affievoliti nei paraggi
rari paesaggi di noi
come raggi riparati di sole
sparsi, tutt’attorno





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La poesia Come di Martina Campi è protetta da una licenza 

03. Parole accordate: Un giorno





voce e basso: Martina Campi
organo e sassofoni: Mario Sboarina 
tromba: Thierry Tsafack



arrangiamenti: Mario Sboarina

parole accordate di Tu che sei
(una poesia di Martina Campi, una musica di Mario Sboarina)
dal progetto: Mani e qualcos'altro
(http://maniequalcosaltro.blogspot.com/)


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Il brano Un giorno di Tu che sei (Martina Campi e Mario Sboarina) è protetto da una licenza 


(video di Martina)


e le parole:

Un giorno

Sono parole semplici e tostate le ripicche e gli abbandoni
da lunghe gite pomeridiane su lunghe spiagge assolate
tra lenzuola e asciugamani, verdi teli da mare adagiati al sole
e cullati cuscini nella brezza bucata di maggio -- un maggio diverso
da tutti gli altri, negli ultimi cinque, forse anche sei, anni-

parole scomposte in sagomanti segni aromatici, dal troppo forte
gusto orientale, troppo forse nello stomaco troppo da masticare
con lentezza con distacco con i denti tutti, sudando: contiamoli insieme,
uno ad uno, ad uno, ad uno.

E le finestre, non si dimenticano: anche a primavera le finestre ricevono
preghiere (nostre) suppliche e sconclusioni: prima di finire, ignorare,
calcolare attentamente, riflettere (un sorriso) un istante appena,
maneggiare un affetto preciso, goffamente maneggiarlo, goffamente riporlo
nel cassettino accanto al letto, tra specchietti e bustine, chiuse a mano.

Le finestre mostravano da sempre un mondo diverso dalla realtà
e anche i rumori della strada accanto, ingannano da secoli il silenzio delle case
raccolto dai muri, nelle ringhiere verniciate da strati sovrapposti di colore custodito
congelato dagli intonaci di seconda mano, in barattoli di cifre, e scarabocchi altrove
e tralasciati telefoni a rotella.

Ho lasciato indietro i miei giocattoli come cartine vuote di caramella.




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La poesia Un giorno di Martina Campi è protetta da una licenza 

02. "Chi sei Tu che sei"

Tu che sei è il nome che ci siamo dati per questo progetto.

 (Ci è arrivato dopo qualche indecisione e tentativi di accordo -c'erano le nostre reciproche preferenze-, suggerito direttamente da Bl'isteria, un pezzo contenuto nel progetto.)






Il progetto: Mani e qualcos'altro

Una fusione possibile tra poesia e musica.

Mani e qualcos'altro è un progetto di poesie in musica: nasce dai testi poetici e dalle musiche di Tu Che Sei (che sono Martina Campi e Mario Sboarina).
Il lavoro si è aggregato attorno ad un nucleo di nove poesie: sui testi, sul ritmo del loro dire (non metronomico, preciso come può esserlo il respiro) si sono costruite le armonie e le improvvisazioni in musica, si sono accordate le parole; in seguito si sono stratificati molti suoni e altre performance.
Il risultato è un corpo vivente, un progetto sottile e tuttavia presente, fatto di sentire e di dire.


- - - - -


Il progetto nasce a Bologna nella primavera 2010.
Continua a Verona e poi si sviluppa durante l'estate, sulle Dolomiti, dove iniziamo la registrazione dei pezzi. Si conclude infine a Bologna, nella nostra stanzetta della musica.

La musica, composta da Mario (Sboarina), deriva direttamente dalle poesie di Martina (Campi) e alcune volte nasce dall'improvvisazione (Bl'isteria, Una sera).

Ci siamo resi trasparenti il più possibile, perché emergesse la pura voce di ciò che stava nascendo.
In un secondo tempo sono intervenuti Thierry (Tsafack) alla tromba (Un giorno e Dorare) e Giampaolo (De Pietro) nelle sorprese del  retrobottega, ancora da svelare (!) sempre con lo stesso spirito.

La grafica è di Camilla (Comunian Schiesari), che sta ancora facendo gli straordinari :o)


Mani e qualcos'altro è composto da 9 pezzi:

01. Un giorno
02. Come
03. Bl'isteria
04. Ed era
05. Molliche
06. Dorare
07. In telaio
08. Una sera
09. Seduta nel mezzo di due cuori gentili